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"Nel libro "collana di preghiere di un salmista del XXI secolo" c'è assai più delle lodi al Signore: c'è una problematicità che rende drammatica l'esperienza di fede, un'attesa di ciò che deve essere e non è che rende battagliero l'amore in Dio e polemica la voce del salmista; c'è la consapevolezza che l'incontro con Dio non è un dono ricevuto una volta per sempre, nel quale quietarsi, ma diuturna fatica, quotidiano sacrificio, fuga dal fascino del futile che lastrica la via per la perdizione, traguardo di un lungo viaggio verso la salvezza. Per questa via, la poesia di Gino non è immobile e attonita venerazione, non è, appunto, un salmodiare senza sviluppi e senza movimenti: al contrario, sotto la specie della fede, canta il dramma della vita."