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I "Sonetti romagnoli" rappresentano, nella memoria della Romagna contemporanea, un libro del mito, e con pieno merito, per tre ragioni fondamentali: per la capacità del poeta di Sant'Alberto di calarsi nei sentimenti, nelle emozioni, nelle indignazioni dei personaggi del popolo in una mimesi assoluta, dando loro la voce di un ridente e dolente realismo; per la ricchezza della commedia umana che nel libro si rappresenta: una commedia di ilare e talora pensoso e indignato divertimento, mossa dalla varietà dei fatti (gli scherzi ravegnani, le vendette, le proteste contro la sordità delle leggi e le prepotenze e gli inganni dei potenti...) e dalla moltitudine dei personaggi; per la forza straordinaria del plurilinguismo di Guerrini, grazie al quale si passa dall'italiano al romagnolo attraverso un'infinita varietà di registri e con risultati che costituiscono un puro divertimento.