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Questo libro (il quarto su Massimo Barbiero, nato a Ivrea il 4 febbraio 1963), è stato pensato con l'intento di condividere il percorso intellettuale di Massimo Barbiero insieme a molte altre persone, non solo musicisti, ma anche fotografi, critici, musicologi, filosofi, registi, poeti, romanzieri, designer, pittori, danzatrici. Non è questione di narcisismo o vanità: al contrario Barbiero dimostra sincero interesse e razionale passionalità per la condivisione dei saperi e delle conoscenze attraverso il diretto coinvolgimento di esponenti dei più diversi linguaggi espressivi di eterogeneee esperienze socioculturali. In questo sembra l'erede ideale di quanto promosso, nella città di Ivrea, da Camillo e Adriano Olivetti, soprattutto negli anni Sessanta del Novecento, quando l'industria delle popolarissime macchine da scrivere (e poi dei primi eccellenti personal computer) è una fucina di attività straordinarie che danno vita a un un felice connubio tra lavoro e tempo libero, impresa e sociologia, azienda e umanesimo, cooperazione e utopia.