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Il libro mette in chiaro un tema attuale della psicoterapia analitica: come andare nel tempo del profondo che si affaccia nei setting, poliedrico, complesso, da più luoghi dell'inconscio, da più relazioni nella storia della persona, esso ha connotazioni mutevoli, non ordinate, spesso co-presenti nel qui ed ora. Quale filo rosso allora nel setting per scendere nella profondità del tempo analitico, riemergere in superficie e non smarrirsi-confondersi nella narrazione? L'autore incardina il tempo nel corpo, nei luoghi periferici che sono stati i primi riceventi delle relazioni oggettuali nelle fasi evolutive. Un'attenta linea guida, indicata per accedere all'inconscio corporeo, è la proposizione di attivazioni psicocorporee, movimenti corporei filo-ontogenetici, neuroscientificamente stratificati nel tempo delle fasi evolutive, comuni a tutti gli individui, agiti proprio sui luoghi corporei relazionali dalla persona nel setting. Esse svelano corporalmente i vissuti analitici depositati nei vari appartamenti dell'edificio della nostra personalità, abitati fin dalla vita intrauterina; esse rivelano corporalmente afferenze terapeutiche preziose per completare una psicoterapia analitica.