Tab Article
Perché il corpo è tornato così fortemente di moda in psicologia? Tutte le Scuole di pensiero si sono rese conto di una cosa che noi psicoterapeuti umanisti urliamo da anni, ossia che il corpo è una risorsa ampiamente inutilizzata in psicologia e in psicoterapia. Da quando le neuroscienze hanno finalmente spiegato e sintetizzato le modalità attraverso cui il corpo porta l'eredità del trauma, attraversando i movimenti e le ferite del quotidiano, abbiamo ricominciato a sviluppare strategie per aiutare i pazienti a cambiare tali situazioni. Attraverso la consapevolezza somatica e il movimento, il terapeuta insegna ad utilizzare l'intelligenza naturale del corpo, facendolo diventare una risorsa fondamentale e non più in secondo piano nella pratica clinica. Delle tecniche più antiche come il "Training Autogeno" assieme alle più recenti come la "Mind-fulness", si arricchisce il tesoro delle pratiche di cui può disporre uno psicologo, o uno psicoterapeuta, al fine di consentire alla persona di contattare il corpo. Queste permettono infatti di percepirsi prima in termini puramente propriocettivi ed in seconda battuta accedendo allo strato più profondo, lì dove le emozioni si incontrano e si scontrano e la mente cede il posto alla consapevolezza emotiva. In un approccio olistico, centrato sul cliente, le emozioni e il corpo rappresentano il trampolino di lancio senza i quali non è possibile dare il via al cambiamento. Il presente quaderno, che è il primo di una serie di quattro fascicoli dedicati proprio ad alcune tecniche psico-corporee, cerca di dare spazio a tutto questo guidando il lettore in esperienze di rilassamento e insieme di ricerca personale e consapevolezza. Questo primo volume in particolare vuole presentare esercizi di "Training Autogeno" accompagnati da spunti di riflessione e approfondimento sia per chi desidera "ascoltarsi" meglio sia per chi cerca uno strumento utile ad impratichirsi nella conduzione di sessioni di "Training Autogeno" individuali o di gruppo. Prefazione di Gaetano Martorano.