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Nessun critico dei nostri anni è più prossimo di Pietro Citati allo spirito della magia antica e rinascimentale. La sua vastissima opera saggistica, lontana dalle strategie "scientifiche" e dalle strettoie ideologiche del Novecento, trae le sue linfe dalla gnosi, dal neoplatonismo e dalla Cabala, dalle fonti stesse del pensiero magico, esoterico e alchemico riscoperto attraverso la fondamentale lezione di Goethe. Quale saggista contemporaneo ha saputo più di lui, ispirandosi alla grande tradizione ermetica, dare respiro all'esercizio interpretativo, orientarlo verso orizzonti simbolici, mistici, sapienziali? Chi ha con più larghezza immaginativa meditato sui miti e sul loro eterno riapparire nel gran teatro della Storia o tra le pagine dei libri? Il suo approccio alla letteratura ha anche un lato illusionistico, un risvolto istrionesco, amabile e leggero. Avventurandosi nei luoghi oscuri e segreti dei testi, Citati non ne dimentica mai le superfici iridescenti, i doni di grazia, di gioco e d'incanto. Lagazzi, critico e scrittore da sempre interessato a tematiche magiche, esplora in questo volume il mondo di Citati in tutti i suoi aspetti e ci offre un inedito ritratto.