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Che cosa c'è oltre la parola che possa avere una funzione nella cura e nel cambiamento dei nostri pazienti? Anna O., definì talking cure la sua terapia con Breuer. Freud non ha mai modificato questa espressione, metafora fondante della psicoanalisi. Talking cure è stata declinata come cura "attraverso la parola" e come cura della parola, talking care, lasciando la verbalizzazione come mezzo e insieme fine della terapia. Da questo modello rimane però fuori il non detto e tutti gli aspetti non riconducibili al conflitto, che invece sono gli elementi portanti delle patologie gravi. Freud non è riuscito a pensare l'emotività come il vero motore della sostanza della vita mentale, a sviluppare una teoria in grado di integrare l'importanza dell'altro e della realtà in un modello relazionale della mente. Questo passaggio ha richiesto gli apporti di Winnicott, Bion, Gilliéron, in cui la talking cure è diventata sempre più una cura attraverso la parola e una relazione significativa, in cui la salute mentale e lo sviluppo della mente avvengono attraverso la qualità della relazione intima, tra analista e paziente, bambino e caregiver.