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Caruso, psicoanalista e cineamatore, in questo libro indaga sulle radici psicoanalitiche del cinema italiano d'autore. Vengono presi in considerazione registi che siedono già nell'olimpo della storia del cinema, come Fellini, Bertolucci, Bellocchio, Dino Risi, ma anche cineasti bravissimi e originali come Moretti, Verdone, Calopresti, Monicelli, Fago, Bernini, D'Alatri, Faenza. Quest'opera raccoglie le conversazioni dell'autore con sette mostri sacri del cinema che si sono nutriti al seno psicoanalitico: Giorgio Albertazzi, autore della prima Gradiva trasposta al cinema; Nelo Risi, il cui Diario di una schizofrenica è una pietra miliare del cinema psicoanalitico; Carlo Lizzani, che nel suo Cattiva ha portato Jung sullo schermo prima di Cronenberg; Vittorio De Seta, che ha mostrato l'altra faccia di 8 ½ con Un uomo a metà; Fabio Carpi, con Cesare Musatti matematico veneziano, che gli ha ispirato il protagonista-psicoanalista del film Barbablù Barbablù; Giovanna Gagliardo, che ha diretto film, cucendo sapientemente insieme femminismo e psicoanalisi; Roberto Andò, che dal suo primo film Il manoscritto del Principe al più recente Viva la libertà, ha rivolto un occhio all'inconscio.