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Questo libro cerca e scrive di legami che le molte proposte del cambiamento sociale non offrono di per sé e delle inevitabili necessità di ritiro dall'uso continuo di questi stessi legami. Tutto ciò è da pensarsi con un fine: quello di mantenere una continuità tra sé e gli altri, quando il molteplice rischia di confondere l'individuo, il singolo, in una continua ricerca della propria identità, senza punti di appoggio né legami possibili, e attraversato dalla minaccia di perdersi. Secondo questo percorso, su un crinale inevitabilmente in bilico tra vita e morte, gli autori partono dai miti di Narciso ed Eco per giungere a tutto il nuovo che esaspera talvolta parossisticamente il conflitto del loro incontro, un conflitto tra il vedere, il non parlare e il non poter ascoltare. Vengono trattati riguardo al narcisismo vari temi: il mito, la malattia, la morte, la differenza di genere, la storia di dittatori e ribelli, la clinica all'interno dell'individuo e del gruppo a partire da quello familiare, la letteratura, l'arte. Si vengono così ad offrire nuove possibilità di ascolto e interlocuzioni tra noi, Narciso e gli altri.