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Questo libro è un manifesto politico per una progettazione "rigenerativa": Paolo Deganello prende le mosse dal design promosso dall'architettura del Movimento Moderno e dal ruolo che tale disciplina ha svolto nel contribuire - attraverso il disegno della forma delle merci - alla diffusione dei consumi nella società del benessere. Il decantato design italiano ha certo il merito di aver "massificato" l'estetico, portando nel disegno dei prodotti le innovazioni promosse dai movimenti artistici di quegli anni, ma ha il torto di aver dato "consenso estetico" ad una produzione che è responsabile del degrado ambientale odierno, ben rappresentato dalle montagne di scarti di prodotti in plastica che il design promuoveva come sinonimo di modernità. Questo libro parla del design che è stato insegnato e di quale design si dovrebbe insegnare, con l'obiettivo di promuovere una produzione e un consumo di merci capaci di ridurre l'accumulo di rifiuti e i rischi di distruzione della vita sul pianeta. Deganello propone una scuola diversa, che prepari le nuove generazioni a rivendicare una diversa committenza di progetto e che permetta al design del XXI secolo di contribuire - attraverso il "consenso estetico" - a una radicale "conversione ecologica" delle merci.