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Kitchen social club è un "libro di cucine": 25 storie di cibo senza sfruttamento e accessibile a tutti, dalle arance allo zafferano; 25 ricette di cuochi resistenti e cucine popolari, di osterie a filiera corta e trattorie meticce; 25 racconti di contadini militanti e di prodotti "genuini e clandestini". Perché sul pane e sulla pasta di grani antichi ci va il pomodoro, ma senza caporali, magari con un giro d'olio 'ndrangheta free e con il cacio di pecore felici. Perché mangiare e cucinare bene - ma ancora prima coltivare bene -è un insieme di gesti di impegno quotidiano, di cura familiare e comunitaria, di ribellione al modello di produzione e distribuzione industriale del cibo. Il Kitchen social club non è allora soltanto un circolo inclusivo e virtuoso di cuochi e cucine non allineate, ma un manifesto dedicato a chi ama il cibo per quello che dovrebbe essere: non una merce qualsiasi ma un patrimonio comune. Con la postfazione di Alberto Capatti, storico del gusto.