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L'osso di seppia è ciò che resta, la fioritura metamorfica di questo dire, che essenzializza, porta al bianco, sottraendo inchiostro alla vita poco a poco, nel silenzio. Esso è il lapis. L'oggetto poverissimo, celato in sembianze dimesse apparentemente, nascosto nei giorni di fronte agli occhi di tutti, che pure non vedono. Materia vile, di nullo conto, eppure solo nel sembiante, e per questo, per pochi: spirituale.