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Tra il 1740 ed il 1748, l'erudito fiorentino Anton Francesco Gori ricevette numerose lettere da dotti viaggiatori e studiosi delle belle arti che si erano recati sul luogo degli scavi di Ercolano. Nel 1748 decise di convogliare questa fitta trama di relazioni epistolari nel volume, qui presentato, prodromo dell'opuscolo Admiranda antiquitatum Herculanensium, pubblicato nel primo volume delle sue Symbolæ litterariæ. Con la pubblicazione del carteggio, l'erudito fiorentino permise agli studiosi ed appassionati di archeologia del tempo di venire finalmente a conoscenza di dettagli e particolari dei reperti che, a partire dal 1738, venivano disseppelliti negli scavi della ritrovata città vesuviana.