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Il libro di Dulce Pereira che qui si presenta affronta un tema poco frequentato dalla linguistica italiana ma piuttosto caldo per gli studi di lusitanistica, soprattutto per i risvolti sociali che ne possono scaturire. L'autrice, docente all'università di Lisbona, si dirige ad un pubblico vasto, come è caratteristico della collana in cui il libro è stato pubblicato in Portogallo nel 2006, con l'intento di descrivere con chiarezza e rigore scientifico i fenomeni linguistici che riguardano i creoli potendo così anche dirimere questioni dominate da luoghi comuni e preconcetti che hanno viziato, e viziano, la mutua comprensione fra popoli le cui lingue sono in strettissimi rapporti e le cui culture sono intrecciate in reti piuttosto complesse. Così si offre una disamina precisa per gli specialisti e una descrizione chiara per coloro i quali, curiosi del processo di nascita, sviluppo e consolidamento di una lingua troveranno qui descritti i fenomeni che in epoca moderna hanno dato vita alle lingue creole germinate dal portoghese. La presente edizione è inoltre arricchita dall'ottima introduzione di Antonio Filippin che colgo l'occasione per ringraziare.