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L'autore affronta in questo nuovo opuscolo il delicato problema del rapporto medico/paziente. E lo fa con garbata ironia e autoironia, che possono sicuramente contribuire a sdrammatizzare la realtà. Il tutto parte da un raffronto critico tra la Medicina di ieri e quella di oggi; e l'auspicio, da parte dell'autore, è quello di recuperare i valori del passato, coniugandoli magari con le nuove acquisizioni diagnostiche e terapeutiche di oggi. L'Andrologia, in particolare, rappresenta una "finestra sul cortile" privilegiata sulla condizione umana ed offre uno specchio "esclusivo" sulle giuste esigenze, come anche sulle poliedriche debolezze umane. In queste situazioni, la disponibilità per un dialogo esplicativo e rassicurante può avere un impatto estremamente positivo nel rapporto medico/paziente, ne può azzerare il disagio espositivo, e può infine rappresentare, per il paziente, l'input liberatorio per un sorriso!