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Le ricerche condotte negli ultimi decenni sulla musica, grazie soprattutto ai progressi ottenuti nel campo delle neuroscienze e della psicologia dei processi cognitivi, hanno permesso di comprendere alcuni aspetti sulle basi mentali dell'attività musicale. Oggi sappiamo, ad esempio, che tutti nasciamo con una dotazione genetica alla musica e che le nostre successive abilità dipendono non soltanto dal livello iniziale di attitudine musicale, ma anche dall'ambiente in grado di alimentare le nostre motivazioni interne e da un'educazione capace di sostenere il nostro apprendimento a partire dalla vita intrauterina. Essere "musicali" non è infatti appannaggio di "pochi eletti", come erroneamente si riteneva in passato, anche se ciò non vuol dire che tutti abbiamo la possibilità di raggiungere livelli musicali straordinari al pari di un Mozart o di un Beethoven. D'altronde veniamo educati al linguaggio della nostra cultura di appartenenza non per diventare necessariamente dei fini oratori, romanzieri o poeti, ma soprattutto per dare forma ai nostri pensieri e comunicare i nostri saperi e le nostre intenzioni [..].