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"L'autore descrive con agile penna persone, episodi e ambienti che si riferiscono alla sua (e mia) giovinezza(anni 1960/1980), alla sua famiglia, agli amici e al mondo del lavoro. La narrazione risulta piana, sintetica quanto basta, sempre intrisa di misurata ironia e attenta a non urtare la suscettibilità dei protagonisti: è un'opera che vuole solo rinnovellare piacevolmente dei ricordi. Quel mondo che non conosceva telefonini, internet e play stations è stato in grado di regalarci allegria, saldi valori antichi e tanta vissuta umanità. Sono convinto che questo bagaglio morale, unito ad una vivida intelligenza, ha permesso all'autore di ritagliarsi un dignitoso spazio professionale e familiare in quella che il suo compianto papà chiamava "la Capitale".