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Mel Brooks aveva appena compiuto sei anni quando suo fratello Bernie lo portò a vedere Frankenstein in un cinemino di Williamsburg, Brooklyn. "Quel film mi spaventò a morte", ricorda Mel. Andando a letto quella notte supplicò sua madre, "Mamma, ti prego, chiudi la finestra... Se la lasci aperta, Frankenstein verrà a mangiarmi". Circa quarant'anni dopo, Mel e il collega e amico Gene Wilder si ritrovarono per esplorare l'idea di Gene per un film sul pronipote del Barone Frankenstein, Frederick Frankenstein (pronunciato Frankenstin). Mel e Gene avrebbero scritto assieme la sceneggiatura. Gene avrebbe interpretato il film e Mel lo avrebbe diretto. Forse, solo forse, quegli spaventosi ricordi d'infanzia generati dal classico di James Whale, assieme al crescente rispetto del Mel adulto per la profondità e il valore artistico di quel film, furono lo stimolo per credere nel progetto e infine realizzarlo con quel fervore e quell'irriverente genialità che hanno portato alla creazione di ciò che Mel e molti altri credono sia il suo film migliore. Questo libro è la storia della realizzazione di quel film. I ricordi di Mel Brooks scorrono in queste pagine, tra aneddoti esilaranti e annotazioni profonde.