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Sei anni di pranzi, passeggiate e serate con un l'ultimo pioniere di una Hollywood che non esiste più: il giornalista Hank Rosenfeld ha scovato e "trascinato" sotto i riflettori il novantenne Irving Brecher, autore tra i più prolifici e originali che il mondo dello spettacolo abbia mai conosciuto. Il suo più caro amico, Groucho Marx, lo aveva definito "The Wicked Wit of The West", espressione intraducibile che in italiano suonerebbe più o meno come "La lingua più sferzante del West". E proprio all'amicizia tra Brecher e Groucho è dedicato il cuore di queste memorie, che spaziano dai racconti più intimi delle idiosincrasie di una star del cinema alle curiosità raccolte sui set cinematografici, fino ai racconti surreali di cene e vacanze tutt'altro che rilassanti, in cui il timido autore veniva trascinato in situazioni a dir poco imbarazzanti.