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Il manoscritto, illustrato nel libro, è conservato presso l'Archivio Storico Comunale di Norcia. Si tratta di un verbale di 128 pagine che riporta per intero lo svolgimento di un processo per omicidio verificatosi il 25 Luglio del 1576, a Spelonga, nel territorio di Arquata, allora sottoposto all'autorità del comune di Norcia. Le annotazioni del verbale riportano le diciotto sedute del dibattimento che si svolge nella Casa ad uso del Magistrato, sempre ad Arquata. Le udienze, che hanno inizio il giorno seguente al fatto di sangue, si protraggono fino all'8 ottobre dello stesso anno e si concludono con la condanna al taglio della testa di Annunzio di Barnabeo riconosciuto colpevole dell'uccisione di Giacomo di Pietro detto Cerella, dal Podestà di Arquata e Giudice del Tribunale, Dario Ranieri di Norcia. Nel corso delle udienze, accuratamente annotate dal notaio Giovanni Pietro Quarantotti, anch'esso nursino, vengono ascoltati molti testimoni provenienti per la maggior parte da Spelonga, ma anche da diversi paesi vicini.