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Traduzione in lingua Italiana di un manoscritto del XIV secolo di Johannes Trithemius, alias Johann Heidenberg, abate di Sponheim e Würzburg. Un manoscritto raro non soltanto per la difficile consultazione, ne esiste una sola copia a Londra presso il British Museum, ma anche per il suo contenuto. Esistono in realtà alcuni studi, anch'essi rari, nella letteratura di settore, sugli specchi magici (ricordiamo quello del Sédir che Bose de Vèze riprese in seguito), ma nessuno tratta lo specchio sferico di cristallo di rocca, comunemente noto come "sfera di cristallo" e che la letteratura, il teatro, il cinema e persino la caricatura ci offrono come necessario complemento ad ogni gabinetto di cartomanzia. Il "cristallo", per usare un termine abbreviato, è oggi considerato solo come un supporto della chiaroveggenza naturale, ma in passato era uno degli elementi essenziali di certe evocazioni teurgiche; il rituale lasciatoci da Trithemius, qui tradotto, ne è la prova.