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In questo lavoro sono esaminate alcune letture ermeneutiche tendenti da un lato a sminuire la riflessione di Ernst Cassirer sui miti politici e, dall'altro, ad individuare una palese inconciliabilità tra la cornice teorica della Filosofia delle forme simboliche (1923-1929) e quella proposta nel Mito dello stato (1946). Queste due posizioni - ed è questa la tesi che si sostiene in questo lavoro - invece si integrano vicendevolmente all'interno di una più ampia e matura speculazione sulla funzione del mito, nella quale si evidenza come dalla rivoluzione copernicana effettuata da Kant - via Hegel - Cassirer giunga infine ad una ripresa dell'analisi dell'etica svolta da Spinoza. In tal modo si vuole meglio gettar luce sul processo di razionalizzazione del mito, effettuato da Cassirer a partire dal suo capolavoro degli anni Venti e culminato nell'opera postuma del 1946.