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Con questo breve testo l'autore ricollega il problema dell'Anticristo all'esistenza degli Arconti e del loro capo, il Demiurgo. Il percorso è arduo, perché richiede che si affronti l'esistenza del mundus imaginalis, quella dimensione ulteriore rispetto alla nostra realtà di cui hanno parlato Henry Corbin e Gustav Jung, l'esistenza in esso di esseri buoni (che chiamiamo angeli) e di esseri malvagi, gli Arconti appunto. L'autore afferma l'attualità dell'Anticristo considerando lo stato della civiltà occidentale, estenuata nella sua creatività, dominata dal relativismo e dal nichilismo anche filosofico, priva ormai del senso del sacro, e conclude manifestando la propria fiducia nella vittoria del bene, grazie agli uomini illuminati dalla vera luce.