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Ciascuna delle dodici liriche immettono il lettore in una dimensione nella quale il metafisico si apre alla conoscenza ed alla diretta sperimentazione attraverso una gamma di sollecitazioni percettive ed emozionali. L'immaginazione, in tale dimensione, attraverso la qualità delle sensazioni e l'aristocrazia della sensibilità, dona la possibilità di raggiungere una conoscenza dove realtà e fantasia, pensiero e natura cessano il loro innato dualismo e confluiscono in una innovata prospettazione della realtà. Più il lettore si immerge e più nettamente potrà avvertire lo Spirito immanente nelle cose confermare l'esistenza di un ponte tra l'uomo ed il trascendente. Ogni separazione è innaturale; anche il tempo contribuisce a sclerotizzare le nostre possibilità di comprensione dell'unità, attraverso la falsa esperienza della divisione della realtà in passato, presente e futuro.