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L'incontro è sentire di parola nella fonte dell'essere puro: ascolto, di innesto sul melo perduti rami del male: novelle matrici di fiori di amore, a frutti di cielo, corona formanti che non mutan stagione: luce e calore in accordo perfetto e assenza di moto, non punte né spine, ma raggi di raro splendore in diversa misura: più bassi, sottili allaccian in vigore occhio che scorre in gorgo di cuori cui estrema la luce riflette l'interna e in arco a ciascuna è la storia che capitolo chiude. Non tutto ha spettacolo di senso finito: appaiono forme, che stellate non sono, a parure di foglie verde smeraldo, su acque di cielo che procurano onde sottili e smerlate a circoscrivere spazi di risultanza specchiante da cui muovon vettori che fungon scialuppe a ricordo di gioia d'acqua e sapore di vino. Presentazione di Pasquale Tuscano.