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Roma. Mentre percorre la città in autobus Lino ha un sussulto: quegli occhi verdi... il volto luminoso... È lei la ragazza sulla cui esistenza si è interrogato per anni? Da questo incontro fortuito, e dagli altri che ne seguiranno, prende avvio un passato che si alterna al presente. È un ritorno nella Calabria degli aranceti colorati, degli ulivi giganti come cattedrali, accarezzati dall'alito leggero di un mare viola, o avvolti dalle brezze aspromontane di resina profumata. È il racconto della vita di Lino, dal suo rapporto con la sorella al suo amore per Clara; dalle lotte sindacali, al senso dell'onore e della dignità. Anche se oggi - dice il protagonista . "le mani non sono tutte disarmate. Alcune anzi hanno tagliato teste umane, le hanno lanciate in aria per poi prendere la mira e spappolarle a colpi di mitra e di pistola. E sono ancora tanti gli uomini miti e generosi ma hanno sguardi cupi e i cieli sono diventati lividi e le stelle corrusche. E il fiore di zàgara ha sapore di fiele".