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Occuparsi dell'opera di Pantaleo Carabellese a cento anni dalla prima edizione della sua opera fondamentale, "Critica del concreto" (1921), non significa soltanto ridiscutere un momento della filosofia italiana della prima metà del Novecento, riflettendo su una prospettiva teoretica che osò sfidare l'egemonia culturale del neoidealismo storicistico e della metafisica neoscolastica, ma significa soprattutto cogliere, come sottolineato da Giuseppe Semerari, il lato italiano di quella rifondazione dell'ontologia rappresentata a livello europeo da pensatori come Husserl, Heidegger e Sartre. A questo Carabellese pensatore europeo, nell'ottobre del 2018, fu dedicata una giornata di studi che vide dialogare a Molfetta, città natale del filosofo, studiosi legati al magistero di alcuni dei suoi più importanti interpreti: Giuseppe Semerari, Teodorico Moretti-Costanzi ed Edoardo Mirri. La pubblicazione degli Atti di quel convegno mira a mettere in risalto la vitalità del pensiero carabellesiano.