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L'itinerario poetico di Luigi Fallacara (Bari 1890-Firenze 1963) è segnato da due date, il 1914 - anno delle sue prime pubblicazioni su "Lacerba" - e il 1952, quando dà alle stampe la sua "autoantologia". Fra questi estremi il poeta ha attraversato tutti i fenomeni culturali del primo Novecento: il maledettismo rimbaudiano-campaniano dell'esperienza lacerbiana, l'illuminato misticismo assisiate, la poesia pura ungarettiana, la "rinascenza" della scrittura cattolica e l'ermetismo nato all'interno del "Frontespizio", la rivista fiorentina che più di tutte segnò la sua attività creativa. Questa monografia, la prima dedicata a Fallacara, ripercorre la sua formazione, la costituzione del suo immaginario (mai del tutto slegato dalle origini pugliesi), l'insieme delle relazioni intellettuali che gli consentirono la partecipazione alle più importanti pagine della storia letteraria novecentesca, e propone una guida alla lettura delle raccolte poetiche di quegli anni con un apparato esegetico adeguato e funzionale.