Tab Article
"Se fosse vero l'idealismo, i saggi qui discussi avrebbero una necessaria organicità diveniente-sintetica, invece vogliono essere posti in un ambito dialogico più discontinuo, plurale, anche se non relativo. Tuttavia se si rifiuta l'idea che la storia sia l'orizzonte ultimo, che la dialettica immanente del divino sia il fine ultimo dell'uomo, che il mistero si compia nella gnosi, gnoseologica o morale, psicologica o naturalistica che sia (Saggio 3), si accetta di Hegel l'idea che la filosofia sia "pensare secondo unità"; si accetta di Hegel l'idea che il pensiero filosofico debba misurarsi all'interno di una visione complessiva della storia. Ancora, se si rifiuta lo spettro persistente del nichilismo logico e ontologico la cui radice moderna, però, è ravvisata in Lutero, in una stretta relazione tra univocità ed equivocità dell'essere e univocità del divenire [Saggio 1), tuttavia a favore di Hegel persiste l'idea platonica della politica come naturalizzazione sociale dell'uomo e la contrapposizione giuridica all'individualismo proprietario del liberalismo e all'astrazione morale del kantismo, che vale anche come contrapposizione all'idea contemporanea di Europa e di Nuovo Ordine Mondiale {Saggio 4), tuttavia a favore di Hegel persiste la superiorità dialettica rispetto al materialismo storico e l'ultima capacità filosofica di sintesi, il rifiuto di riconoscere il carattere razionale della filosofia alle religioni orientali {Saggio 7)."