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Mentre i medici studiano le tracce che l'ambiente inquinato lascia nel corpo, analizzando il sangue e il latte di chi vive nelle zone più inquinate dai rifiuti tossici sepolti e intasate dai rifiuti urbani sparsi per strada, in Campania, un gruppo di intervistatori indaga nel profondo sulle percezioni e sull'immaginario dei cittadini. Come arriva l'inquinamento nel corpo? Dove si ferma? Quali effetti ha? Chi è stato? Come se ne esce? Ottantasei interviste in profondità vengono lette per comprendere cosa si sta sedimentando nelle comunità, quale visione collettiva si sta componendo in uno dei territori più massacrati del nostro paese, devastato sistematicamente e con consapevolezza. La sfiducia è equamente distribuita, verso i potenti ma anche verso i vicini di casa, la coscienza è lucida ma disattivata, non riesce a pensare all'azione. Ma c'è il desiderio forte, la disponibilità a cambiare, viaggiando, emigrando, ma anche facendo insieme la raccolta differenziata. La Campania è una modernità portata all'estremo, dove l'ambiente e la società si contagiano, mettendo a nudo la storia dei passati cinquant'anni, dove il soggetto è immerso in una libertà immaginaria e privo di un linguaggio collettivo. Vi è la fine apparente della fiducia nel progresso insieme ai nuovi semi del futuro. Prefazione di Rossella Bonito Oliva. Presentazione di Pietro Greco.