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"Vettorello ci porta, ci immerge, amnioticamente, nelle sue vite, nei suoi mondi, fatti di acqua e di vento, di tempeste e bonacce, come la vita del resto, che chiede tempo, attesa perché torni il sereno. Il poeta, in tal senso, si fa paesaggio e si descrive, si racconta, con gli affinati strumenti che la poesia offre, dando, e questo è un aspetto rilevante della sua creatività, estrema importanza ai particolari, che agli altri sfuggono, semplicemente perché non si limita mai a un'analisi formale ma mira sempre a estrarre da essa una sostanza che la superi e insieme la giustifichi in un assioma, in un aforisma, capace di contenere in sé tutto il mistero della vita." (dalla prefazione di Francesco D'Episcopo)