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"Questa narrazione, ambientata in gran parte in cimiteri o chiese o altri luoghi mortuari di "forti suggestioni", piena di sogni o incubi paurosi o visioni macabre, seppellimenti ed esumazioni, e strane apparizioni e coincidenze bizzarre e più strani ancora racconti sparsi qua e là, con personaggi che non si capisce se siano persone vive o fantasmi, demoni o angeli, è una materia narrativa che l'Autrice fa precedere da una nota, tra filosofica e religiosa, e poi da una lunga riflessione nel racconto stesso, sul mistero della vita e sul senso sconosciuto e pauroso della morte e sull'esistenza o meno dell'anima e dell'Aldilà, come a giustificare l'effetto tenebroso, o almeno malinconico, che potrebbe provocare la lettura, anche se molto interessante, della sua opera." (Neuro Bonifazi)