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Da più di dieci anni, dall'inizio della crisi finanziaria del 2008, avevamo compreso che non era più possibile continuare ad esercitare la professione, come lo si era sempre fatto, fondandola su una obbligazione: i clienti (i micro e piccoli imprenditori) venivano da te perché erano costretti ad assolvere a degli obblighi di legge che da soli non erano capaci di affrontare. Era un problema. Un giorno ci siamo fatti coraggio e abbiamo chiesto a una cliente: "il commercialista cos'è per lei?" Risposta: "quello che mi registra le fatture". Forse non tutti i micro e piccoli imprenditori ci vedono così. Certo, è altrettanto vero che non sempre ci vedono come loro partner-consulenti. Quante volte accade che devono prendere delle scelte aziendali, o devono chiedere un finanziamento, o chissà quali altri motivi che riguardano la loro impresa, e noi non siamo tra i primi a cui chiedono la consulenza.Spesso, prima di noi veniva il «direttore di banca» "ma il direttore della banca mi ha detto che...", oppure il collega del bar, o qualche fantomatico stregone. Ora c'è internet, che ha preso il loro posto.