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Le lingue sono nate orali e sono tramandate oralmente. Da Omero a Socrate, fino agli attuali abitanti di Takéo, provincia della Cambogia ove tuttora si comunica in modo essenzialmente orale, la voce umana è stato il mezzo primario di comunicazione e di acquisizione linguistica. Miliardi di esseri umani hanno vissuto e vivono la propria esistenza senza leggere né scrivere, certamente per tutti millenni precedenti l'introduzione della scolarizzazione pubblica (e in passato anche la maggioranza dei re, delle regine e dei grandi imperatori non sapeva tenere in mano un papiro o una penna). Gli scritti possono essere ignorati, ma il parlato, come un ruggito di leone nella savana, stimola una reazione immediata, quasi inevitabile, non può e non viene mai ignorato . Socrate - nel Fedro di Platone - insegnava che "la scrittura è disumana", e ne scoraggiava l'uso considerandola simile a un virus che attacca e distrugge la memoria umana, estinguendone la necessità.