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Questi dispacci sull'Italia contemporanea vista dall'America possono essere letti come un piccolo trattato di sessuopolitica, visto che è stato l'incrocio istituzionale di politica e piacere, o di politica del piacere, ad aver caratterizzato la situazione italiana degli ultimi anni. Ma che gli italiani abbiano vissuto sotto l'ingiunzione a godere vicariamente della sessualità del loro capo, che insomma siano stati soggetti a una sorta di dittatura del godimento altrui, non è un fenomeno nuovo nella loro storia, e non solo in quanto era già accaduto durante il fascismo, ma perché affonda le radici in un edonismo cattolico-pagano il cui segreto consiste nel ricreare, all'interno della matrice cristiana, un godimento fantasmatico, una proiezione ingigantita di ciò che il cristianesimo avrebbe soppresso. Che l'Italia abbia voluto difendere fino allo stremo questa fantastica religione del piacere fa forse onore alla coerenza del suo carattere, ma ha impedito agli italiani di elaborare una morale della responsabilità individuale in assenza della quale non è possibile affrontare le crisi della modernità.