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Libri e fotografia. Silvano Tommasoli ha sempre respirato l'aria dei libri, e quella della fotografia, da quando è nato, nel 1950. Nella vecchia casa di famiglia, la stanza che amava di più era la grande biblioteca di suo padre Filippo, con il soffitto a volta stellata, le pareti rivestite da più di diecimila libri e un piccolo scrittoio, davanti a una finestra, incastonato tra gli scaffali. La fotografia fa parte della storia di famiglia. Da quando il nonno Silvio aprì il primo studio fotografico, nel 1902. La sintesi più immediata tra il libro e la fotografia, tra la parola e l'immagine a Silvano è sembrata subito la pubblicità. Così, facendo il copywriter e poi il direttore creativo, ha scritto le parole della pubblicità per più di trent'anni, e ha pensato, e poi selezionato, migliaia di fotografie. Ancor'oggi, titoli e testi pubblicitari gli danno il pane quotidiano. Ma scrive anche su alcuni giornali, e ha pubblicato tre saggi sulla storia della stampa, dell'editoria e della carta. Presso l'Università di Verona, ha l'incarico del laboratorio di Scrittura creativa.