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Un giorno, nella mitologemica bassa emiliana, domata ma non mai del tutto, gialla d'oro e di grano come l'oro dei barbari, tanto ricca come la fu di foresta, Martundè scoprì che talvolta la realtà supera la fantasia più sfrenata... Giovani maneschi, filologi che hanno perso il senno e cacciatori di draghi sospesi in un tempo mitico tra la fòla e follia rincorrono campanari danzanti, banditi senza fortuna e cavalieri emersi da nebbie perenni. Le attraversano re che ritornano, trovatori che se ne vanno e osti che non si muovono, e un galletto da passeggio non potrà trattenersi dal dire la sua.