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Interesse, odio, ansia. Sono questi i sentimenti che albergano a Modena nel 1860, dopo che i plebisciti hanno consegnato la città al nuovo Regno d'Italia e che il governo provvisorio di Luigi Carlo Farini ha emarginato gli intellettuali fedeli al Duca in esilio. In questo clima i modenesi attendono il 4 maggio, data fatidica quando Vittorio Emanuele II giungerà in città, in treno, per visitare i suoi nuovi sudditi. Mentre fremono i preparativi per la visita del Re nella notte tra domenica 22 e lunedì 23 aprile la Guardia Nazionale rinviene un cadavere nella piazza antistante il Palazzo Ducale. La vittima, un patriota, è adagiato come in croce, con cucito in bocca un ritaglio di giornale. Un rituale inquietante che spinge le autorità modenesi a chiedere aiuto a Torino. Il Governo manda così in città Urbano Platini che, fingendosi un giornalista, dovrà indagare sull'omicidio e sulla fedeltà della città alla Causa. Durante la sua indagine Urbano conoscerà diversi personaggi, uno spaccato di una città ancora lacerata dagli eventi. Intanto, però la mano dell'assassino non si placa e un giovane duchista viene trovato ammazzato con un altro ritaglio di giornale in bocca. Chi è l'assassino? Qual è il suo movente? Chi si cela dietro l'uomo mascherato che veglia durante le nebbiose nottate modenesi? A queste domande tenterà di rispondere Urbano mentre gli omicidi continuano e il treno con a bordo Vittorio Emanuele II si avvicina.