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"Il gioco può essere una chiave di lettura dell'opera di Maletti e la verità che dietro ogni gioco si cela. Sono i giochi e le fantasie d'infanzia e di maturità, che ritornano spesso negli scatti notturni, onirici e dalla forte impronta immaginifica, che caratterizzano l'opera di questo autore. La scelta di spazi e soggetti insoliti (esseri umani e manichini, animali e bambole, maschere, teschi, strumenti musicali e apparati sacri) a sviluppare e insieme sconcertare elementi ancestrali (la maternità, la follia, la sessualità, il sacro). La luce sospesa, quasi frenata, capace di scolpire una realtà in divenire. L'atmosfera metafisica. La tensione narrativa coglie gli esseri, animati ed inanimati che la popolano, in un'attesa che inevitabilmente li consuma. Ma qui, l'inquietudine profonda e radicale, trova nell'ironia se non una cura, la condizione per esprimere una visione più completa e stratificata". (dalla prefazione di Giulio Negrini)