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La vicenda dimenticata di un prete modenese, don Attilio Pellesi, serve a Gino Malaguti per tracciare un affresco sul clima culturale, religioso e politico della Modena di inizio Novecento. Pellesi è un giovane e brillante sacerdote, insegnante e fondatore del periodico La Ghirlandina, che insieme ad altri preti e laici si interroga sul rinnovamento della Chiesa. Quando la lotta all'eresia modernista raggiunge la curia modenese, Pellesi è uno dei sacerdoti che viene allontanato e di fatto emarginato dalle gerarchie. Malaguti aggiunge un tassello alla storia del modernismo soffermandosi su queste poco esplorate vicende modenesi, e conducendo in particolare un'analisi completa e accurata delle due annate del periodico La Ghirlandina (1906-1907), sulle cui colonne si sviluppano dibattiti a tema letterario e sociale che riconducono a più ampie questioni di carattere religioso e politico. L'appendice riporta un articolo su Nonantola pubblicato sul mensile Communio, che rappresenta un'esperienza per certi versi assimilabile.