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L'erba alta altro non è che il luogo del possibile: del possibile nascondersi e della profonda intimità, così come della possibile libera fuga oltre i propri limiti, fino ai margini della trasgressione. La dimensione del proibito sembra essere, nel romanzo, quasi l'orizzonte di possibilità che la donna - in termini universali - assegna a se stessa per chiarire, senza fraintendimenti né condizionamenti morali e sociali, il senso del proprio esistere e del proprio partecipare del mondo.