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"Il viaggio di Charlie" comincia quando finisce il giorno, gli occhi si chiudono e si spalancano le porte della notte. Oltre la soglia del sonno e della coscienza si impone la prepotenza dei simboli. Le parole si ritirano, mute, o si trasformano in segni sconnessi e senza respiro. I tratti scavano nell'agonia delle pagine, nella furia eroica della lotta, nell'apnea del risveglio. Se mai ce ne fosse bisogno, "Il viaggio di Charlie" ricorda che forze viscerali e primigenie sono costantemente in agguato. E forse presto o tardi giungeranno a colonizzare le nostre veglie.