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Scienza o incoscienza? Per potere apprezzare la bellezza e la potenza della scienza, è necessario conoscerne il funzionamento e i limiti. Da qui muove questa riflessione critica che, partendo dalla sua nascita nell'humus alchemico e metafisico fino alla sua piena affermazione nella modernità, aiuta a comprendere il ruolo che la società ha conferito oggi alla scienza, spesso con una sopravvalutazione del suo potere conoscitivo che a volte sfocia in un delirio di onnipotenza. L'opera, rivolta a tutti, accompagna il lettore attraverso un'analisi critica del metodo scientifico, definendone limiti di validità e applicabilità. Attraverso un'esposizione vivace, a volte paradossale e provocatoria, si vogliono stimolare domande e riflessioni ed evidenziare, dall'interno, distorsioni e contraddizioni nel mondo della scienza e sfatare pregiudizi che aleggiano su di essa. Per quanto meravigliosa sia, la scienza è uno degli strumenti conoscitivi della realtà e non "una visione del mondo". È auspicabile quindi una prospettiva più ampia che restituisca cittadinanza all'inconoscibile, al mistero, allo scientificamente-altro.