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Un lungo Settecento, in continuità con il metodo editoriale muratoriario, e un brevissimo Ottocento, racchiuso fra il primo decennio postunitario e le soglie della Grande Guerra, quando l'avvento di una nuova e professionalizzata generazione di studiosi (Bonelli, Vittani, Torelli. Manaresi) imporrà anche in Lombardia una svolta indicale nel campo delle ricerche paleografico-diplomatistiche: sono queste le coordinate (concettuali prima ancora che cronologiche) del libro, che per la prima volta affronta in chiave storiografica una stagione centrale della medievistica regionale, ripercorrendo i temi forti che ne costituivano lo sfondo e ricostruendo carriere, progetti, iniziative degli individui e delle istituzioni che l'hanno animata, entro una dialettica assai vivace tra l'egemonico centro milanese e le orgogliose tradizioni erudite delle molte periferie.