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Robert Whitaker, noto giornalista d'inchiesta, alla fine degli anni Novanta si imbatte nella lettura di due articoli scientifici: uno mostra che le possibilità di guarigione dei pazienti schizofrenici sono simili, se non inferiori, a quelle di inizio secolo; l'altro rileva che la prognosi della schizofrenia in paesi come la Nigeria e l'India, meno all'avanguardia degli Stati Uniti nel campo della ricerca psicofarmacologica, è nettamente migliore. Alla ricerca di una spiegazione per dati così sconcertanti, Whitaker ripercorre con uno stile sintetico e tagliente la storia della psichiatria americana dalla metà del Settecento ai giorni nostri, raccontando il netto dominio della visione organicista della malattia mentale, che spesso ha portato a "cure" disumane, e denunciando il miope errore di metodo e le falsificazioni delle industrie farmaceutiche. Il risultato dell'indagine è che "il re è nudo", ovvero che la psichiatria e gli psichiatri in America hanno fallito. Note positive arrivano invece dall'Europa, dove un'esperienza psichiatrica di integrazione tra psicoterapia, riabilitazione e uso mirato di neurolettici ha prodotto risultati sorprendenti.