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Il lungo saggio di Eugen von Böhm-Bawerk "La conclusione del sistema marxiano" apparve nel 1896 e si pose immediatamente al centro delle discussioni sulla possibilità di costruire il socialismo sulla base delle teorie economiche di Karl Marx. Per questo Joseph A. Schumpeter scrisse che «non cesserà di essere la critica a Marx per eccellenza» e per questo rappresenta da sempre un serio ostacolo sulla via di quanti si chiedono a che cosa possa ancora servire Marx e credono che «come è esistito un socialismo prima di Marx, allo stesso modo continuerà ad esistere anche dopo di lui». Fondandosi su un'analisi puntuale, rigorosa e pacata della teoria marxiana del valore-lavoro e delle sue contraddizioni, Böhm-Bawerk ne distrugge la consistenza ma, sulla base della convinzione che «il sistema marxiano ha un passato e un presente, ma non un futuro di grande prospettiva», avanzò una previsione che si rivelò errata. Si tratta di un "classico" della teoria economica del quale, nel Saggio introduttivo, Raimondo Cubeddu ricostruisce la genesi, l'importanza, l'influenza e il modo in cui fu inteso dagli altri esponenti della Scuola Austriaca nella loro battaglia contro il socialismo.