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"Napoli, Roma, Milano, Palermo, Bologna. Questo antirimbaldiano viaggiatore liquida spensieratamente la tradizione letteraria del Grand Tour ottocentesco, declinandola nel modo minore di passeggiate italiane, ovvero di un assai petit tour. Egli è innanzitutto un viaggiatore «etico» (categoria derivata da Debenedetti), discendente del gaddiano viaggiatore «sedente». Conserva, tuttavia, nella sua prosaica dimensione spaziale, qualcosa della vecchia tradizione del viaggio come dimensione dello spirito, sebbene ne alteri i presupposti. Abbiamo infatti a che fare con un viaggiatore eminentemente antituristico, la cui istanza spirituale è tutta risolta, al limite, in motto di spirito". (Dalla postfazione di Guido Caserza).