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"Siamo soli (morirò a Parigi)", romanzo breve, contaminato da "Specie di spazi" (dove Perec sfoglia e spoglia ogni superficie) descrive e declina la solitudine nella moltitudine delle sue manifestazioni. Diviso in cinque capitoli (Soli per Natura, Soli per Posta, Soli per Errore, Soli per Scelta, Soli per Definizione) il volume affronta l'esubero dei molti modi/mezzi comunicativi per sagomare una società segnata, paradossalmente, dal senso di lontananza e di isolamento dell'individuo, tra alienazione e ricerca ossessiva dell'altro. Sia lo scambio epistolare e virtuale di Soli per Posta; sia la spietata analisi delle relazioni sociali e sessuali di Soli per Errore; sia il soliloquio finale di Soli per Definizione - l'intero testo denuncia e declina il sentimento che piaga il singolo essere umano, nudo e solo. Essere soli è trovarsi soli con se stessi, è una condizione che non possiamo ignorare, è la condanna che non possiamo evitare, la verità che non possiamo anestetizzare.