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«Da noi si tiene, per esempio, in poco o nessun conto quell'"industria del forestiere", che altrove forma una delle più importanti e ricche fonti di benessere. Una malintesa modestia e una deplorevole sfiducia nelle proprie forze e nelle risorse locali annientano presso noi qualsiasi generosa iniziativa. Anche volendo non si sa mettere in luce sufficiente, mediante una necessaria e seria pubblicità, tutte quelle particolari bellezze, che costituiscono le attrattive dei forestieri. Se si rifletta, che, a far la fortuna di certe stazioni di villeggiatura, ormai celebri nel mondo, è bastata una vena d'acqua minerale, un po' di cielo azzurro, una certa altitudine e mitezza di clima, si riconoscerà subito, che qui, nell'Irpinia verde, non v'è remoto cantuccio, che non abbia una o più di queste doti naturali, o anche tutte insieme, e non meriti, perciò, eguale fortuna. Noi abbiamo, invero, i più belli orizzonti d'Italia, una campagna lussureggiante, un clima saluberrimo, acque potabili copiose e pure, e una infinita varietà di paesaggi, sempre incantevoli e pittoreschi, che ben possono stare a pari di quelli della Svizzera. [...]»