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Marco Vannini, nel corso di una trentennale ricerca, ha curato e tradotto varie opere della mistica cosiddetta speculativa nonché sviluppato una profonda riflessione sui fondamenti filosofici del cristianesimo. A questi temi, dopo un focus iniziale sullo Zeitgeist spirituale odierno, è dedicato il presente lavoro, con un inquadramento critico dell'autore e un'analisi sui punti nodali del suo pensiero, quali ad esempio il monismo dinamico, il distacco, il fondo dell'anima, la generazione del logos, la dialettica dello spirito. La radicalità di alcune sue tesi mette in luce l'esigenza religiosa fondamentale del mondo contemporaneo, il bisogno di una fede spiritualmente sostanziata, capace di illuminare e armonizzare sapientemente il vissuto quotidiano in tutta la sua integralità e ampiezza. In quest'ottica il mistico speculativo, dopo il distacco dall'hic et nunc, in quale posizione e con quali modalità si viene a collocare nella sua «ridiscesa» all'interno della contingenza, dal momento che in tale dimensione egli è costretto necessariamente a vivere? Questo «precipitato» esperienziale costituisce un aspetto che, per quanto rilevante anche da un punto di vista teoretico, da un punto di vista eminentemente morale si rivela assai problematico, se non addirittura aporetico.